“Sparagn’ e cumbarisc”

“Sparagn’ e cumbarisc”

Siamo a Monteferrante, è domenica, ma potremmo essere in qualsiasi altro centro della nostra Regione, dove nonna Maria ,  così come farebbero tante altre nonne abruzzesi, non attende molto prima di poter preparare un ricco sugo di carne e ammassare della deliziosa pasta fatta in casa. Gli ingredienti sono pochi: acqua, farina, a volte le uova a seconda della tipologia di pasta, per preparare un impasto semplice, che prevede una lavorazione lunga, a tratti complessa, e mani esperte e capaci. Ma in ognuna delle possibili varianti che caratterizzano le diverse preparazioni di cui l’Abruzzo è orgoglioso custode, si intrecciano storie e memorie diverse, che si respirano tra le strade strette corrose dal tempo dei nostri caratteristici borghi, tempo che però non ha potuto spazzar via il valore inestimabile delle vecchie e belle tradizioni.   La tradizione di Monteferrante   è legata al piatto principe tipico :le sagne a lu cuttéure. Le origini di questo primo piatto risalgono al tempo del funzionamento degli antichi mulini ad acqua. Era buona abitudine per i mugnai impastare acqua e farina per realizzare queste sagne a pezze da condire con salsiccia, pancetta e peperoncino dolce. Ma la vera curiosità sta nella degustazione: le sagne venivano mangiate da tutti nello stesso caldaio di rame (lu cuttéure) e rigorosamente con le mani. Oggi i mulini a acqua non ci sono più ma la tradizione si è conservata intatta e i monteferrantesi vantano uno dei primi piatti più caratteristici della zona dell’alto Sangro 

  • Tempo di Preparazione: 1h
  • Tempo di cottura: 1h
  • Tempo Totale: 1h

Ingredienti

  • – uova 2
  • – farina di grano duro 500 g.
  • – sale un pizzico
  • – acqua mezzo bicchiere

Introduzione

  1. Su una spianatoia in legno versate a fontana la farina, e aggiungere un pizzico di sale e mezzo bicchiere di acqua a temperatura ambiente come riportato negli ingredienti. Tacconelle-abruzzesi Incorporate il tutto, quindi, lavorate la pasta a lungo e con tanto olio di gomito, fino a ottenere una “panetta” consistente ed elastica. Stendetela in una sfoglia con la macchinetta per la pasta o anche con il mattarello non molto sottile, fatela asciugare, quindi, tagliatela prima a strisce della larghezza di 2 centimetri e, poi, obliquamente, in modo da ottenere tanti pezzi romboidali, le così dette “tacconelle”. pomodoro-fresco-per-tacconelle Il condimento per questo tipo di pasta rimane quello con sugo di pomodoro fresco, basilico, aglio e olio extravergine d’oliva, e se volete, una spolverata di pecorino grattugiato. Posso essere preparate anche con gli asparagi o con fave fresche e guanciale, molto in voga in questo periodo dell’anno, ma anche i legumi (fagioli o ceci) o il più rustico e corposo sugo di ventricina.