Pizz e foje
Pizz e foje
Creato daadmin suFebbraio 6, 2020
“Pizza e foje” o “Pizza e fuje” o “Pizz e minestr” o “Pizza e foglie” è un piatto abruzzese povero e molto utilizzato nei periodi di carestia (la farina di granturco infatti era utilizzata quando scarseggiava quella di grano) e nato anticamente per recuperare gli avanzi di cucina e anche per arricchire di foglie di cicoria selvatica o ‘cascigni’ l’alimentazione di chi si nutriva di solo mais e rischiava di ammalarsi di pellagra. Pizza e foje racchiude quei modelli alimentari consuetudinari e oralmente tramandati di quando le donne abruzzesi andavano per campi a raccogliere la misticanza di piante erbacee spontanee, ricche di elementi salutari utili per la salute del fegato e del cuore. Oggi per tradizione si continua a prepararlo in molte famiglie e nei ristoranti di cucina tipica abruzzese. L’inverno è la stagione ideale per preparare questo piatto, ma è ottimo da gustare anche nella stagione più calda. Si prepara a partire da ingredienti semplici e genuini come le verdure miste e la farina di mais e il risultato è buonissimo, oltre che salutare. Anticamente le verdure necessarie si raccoglievano tra quelle che crescevano spontaneamente nei campi. Mentre la pizza di mais, che in dialetto si dice pizza di “grandin” o “randinije” (cioè, grano d’India), per via dell’origine americana del mais, veniva cucinata direttamente sulla pietra del camino sotto il “coppo”, che è un coperchio che viene ripetutamente ricoperto con la brace viva fino a completa cottura. In alternativa, la pizza può essere cotta nel forno alla massima temperatura per circa 50 minuti o comunque fino a quando non si sarà formata una crosta dorata in superficie.
- Tempo di Preparazione: 1h
- Tempo di cottura: 1h
- Tempo Totale: 1h
- Categoria: Tradizione, Zuppe
Ingredienti
- 20 gr. -Cipolla
- -500gr. farina di mais
- -acqua bollente q.b.
- -1,5 kg. verdura mista (verza, broccoli, cicoria, bietola)
- -4 sarde o alici sotto sale
- -8 peperoni dolci secchi (detti cruschi)
- -5 cucchiai olio extv.
- -olio q.b. per ungere la teglia
- -sale e peperoncino
Introduzione
- Per preparare la pizza, mettere la farina di mais ed il sale sulla spianatoia, creare la cosiddetta fontana (spostando la farina dal centro verso l’esterno creando un vuoto) e versare nell’incavo qualche cucchiaiata di acqua bollente per volta. Impastare e sbattere l’impasto più volte sulla spianatoia. In una padella versare un filo d’olio, mettere l’impasto e livellarlo con le mani unte d’olio. Poi cuocere fino a che si forma una crosta dorata girandolo ogni tanto. Per le verdure si possono utilizzare verdure spontanee e coltivate come broccoletti, cicoria, verza, bietola, borragine, germogli di papavero, crespigno, tarassaco e tutte le verdure di misticanza disponibili. Lavare le verdure e tagliarle a pezzi e bollire tutto insieme in acqua salata. In una padella mettere insieme olio e peperoni dolci secchi, privati dei semi, e a fuoco moderato rosolare i peperoni da ogni parte fino a farli diventare croccanti, girandoli continuamente, tenendo la padella inclinata per tenerli immersi nel condimento. Questa cottura va fatta con molta attenzione, perché se i peperoni si bruciano diventano amari ed immangiabili. Togliere dall’olio e tenere da parte. Una variante prevede che nello stesso olio fuori dal fuoco si possono aggiungere le acciughe o le sardine, che al calore si spappoleranno. Riporre la padella sul fuoco ed aggiungere il peperoncino e la verdura, saltarla brevemente ed unire la pizza di mais a pezzetti. C’è chi preferisce girare e rigirare, facendo spappolare la pizza nelle verdure e chi preferisce mantenerla separata. Servire la pietanza caldissima con i peperoni cruschi. Un’altra particolarità era l’aggiunta in alcune occasioni solenni di un uovo intero, questo gesto per noi scontato, non lo era per i nostri nonni, i quali utilizzavano le uova come merce di scambio in una economia, la loro, ancora incentrata sul baratto.